sabato 8 novembre 2014

Progetto Le Valli, 2014

E' terminata la mostra del Progetto Le Valli che si è tenuta a Castagno d'Andrea, al Centro visite del Parco nazionale Foreste Casentinesi / Museo Andrea del Castagno, dall'11 al 26 ottobre 2014.



Per l'apertura della mostra e in occasione della Decima giornata del Contemporaneo, è stato presentato il nuovo video di Andrea Papi, La strada antica della Pretella (materiali / 4), che collega il centro di San Godenzo con il Sentiero dell'architettura rurale

Visibile nella mostra e qui anche la video intervista a Piero Moretti per Le Valli, realizzata l'anno scorso e i 5 video su edifici in rovina, invitati al Mediarc Festival nel 2012: La Lastra - Il Briganzone - Pian di Bocci - Usciaioli - Fontilucci.

 
Video intervista a Piero Moretti (breve estratto)
 

Video Il Briganzone (breve estratto)


Era presente inoltre la serie fotografica di Andrea Papi su 12 edifici  in abbandono sul territorio comunale.

Serie fotografica di edifici in abbandono (particolare)


Completavano la mostra i materiali relativi al Sentiero dell'architettura rurale (materiali / 1 - materiali / 2) e al restauro dell'oratorio presente sul percorso in località Le Valli (materiali /3) .

L'istituzione del sentiero e il restauro dell'oratorio, sono i due obiettivi attuali del Progetto Le Valli.

Il progetto di Andrea Papi si propone di rafforzare l'identità territoriale del comune di San Godenzo attraverso la conoscenza della struttura abitativa e viaria, stratificatasi nel tempo, ma che si trova in stato di abbandono. La prima tappa del progetto risale al 2011 con la realizzazione del sito web www.progettolevalli.org.
L'autore ha documentato con foto e video gli edifici in abbandonoe nel 2012 ha curato il Workshop da cui è scaturita la proposta di realizzare il Sentiero dell'architettura rurale collegato al restauro dell'oratorio (evento finale Workshop).   
E’ dell’anno scorso la mostra Conservare la memoria tenutasi a Villa Gentili, dove furono  presentati i materiali ed una video intervista, relativi alla seconda fase del progetto (mostra Villa Gentili).


Alcune immagini della mostra del Progetto Le Valli al Museo Andrea del Castagno.



giovedì 4 settembre 2014

Una via storica / Materiali 4

LA STRADA ANTICA PER LA PRETELLA

Il gregge di Giovanni a La Pretella, foto primi anni '80


Nel Sentiero dell'architettura rurale, come già mostrato nei Materiali /1 sono  compresi tratti della Strada vicinale della Pretella.
La Strada della Pretella anticamente documentata e presente nel Catasto Generale Toscano (rilievo del 1825) come anche la Strada che conduce a Soagi, di cui ci occuperemo in seguito, era una lunga direttrice che prendeva avvio in prossimità dell'abside dell'Abbazia benedettina di San Godenzo (l'attuale Via del Campuccio). Passava dalle località La Fonte e Poggio, usciva dall'abitato interessando molte case: Vallittoli, Cerreta, Onda (con una deviazione per La Ripa), Mont'a Onda, Il Campo, Ciliegioli. Arrivando in prossimità della località La Pretella, si intersecava con la Strada che conduce a Soagi.        
La strada è interamente segnata come sentiero del CAI.

Attualmente nell'elenco delle strade vicinali, allegato al Piano strutturale comunale, la Strada vicinale della Pretella prende inizio, anzichè dal centro del paese, dal tratto dismesso della Strada Provinciale del Castagno (in località Mulino di Vallittoli). Oggi il punto in cui la vicinale della Pretella interseca la vicinale di Soagi è diverso, da prima a dopo le case della Pretella. Infatti il tracciato delle strade (parola impropria perchè lunghi tratti sono un sentiero) è in alcuni punti variato rispetto al tracciato catastale. 

Le due Strade storiche, della Pretella e di Soagi, interessano quindi il Sentiero dell'architettura rurale. Per il tracciato del Sentiero e per maggiori dettagli vedi Materiali /2.


LA STRADA ANTICA PER LA PRETELLA

Alcune immagini in anteprima del video in preparazione.

Inizio dell'antica strada dal centro di San Godenzo


Il tratto non più praticabile in uscita dal paese (Via di Poggio) 

Tratto corrispondente alla provinciale dismessa in località Vallittoli

Muro a secco di contenimento nel tratto di strada in località Il Campo


Particolare delle pietre del muro a secco (vedi foto precedente)

Tracce di terrazzamento in località Il Campo

giovedì 5 giugno 2014

La cappella e i dipinti

Nella cappella secentesca dei Combattenti a Pelago si trovano due grandi quadri, opera di Andrea Papi, che raffigurano la doppia immagine di un angelo. Furono dipinti, per essere collocati all'interno della cappella dedicata ai caduti della Prima guerra mondiale, in occasione della mostra Pelago 1990 un progetto, tenutasi nell'ambito del Piano di recupero del centro storico.


La facciata della cappella secentesca Sarchi oggi dei Combattenti della guerra 1915-18, in una foto prima del restauro (a sinistra) e in un particolare (a destra) che evidenzia il portale con timpano architravato con ai lati due piccole finestre rettangolari e il rosone centrale.

  
Le due opere raffigurano un angelo ripreso a figura intera e un particolare ingrandito che ne evidenzia il volto. La collocazione delle tele in modo speculare sulle due pareti laterali della cappella, è in stretta relazione con le fasce di cornici in legno sottostanti, contenenti le foto dei soldati di Pelago caduti nella Prima guerra mondiale.
 



Andrea Papi,“ Per amor di costei ch’al sol vi diede” (a sinistra), olio su tela e “Luce de l’Armi” (a destra), acrilico e resina su tela. Entrambe le tele misurano cm. 238 x 176 e sono state realizzate nell'anno 1990.


Le iscrizioni che danno il titolo alle opere, Per amor di costei ch’al sol vi diede  e Luce de l’Armi, sono tratte da due poesie di Leopardi (All'Italia) e Carducci (Bicocca di San Giacomo). Furono inserite nel periodo della dedica della cappella ai Caduti della Grande guerra e recentemente ricollocate.

 





L'angelo, il soggetto dipinto da Andrea Papi nelle due tele, si ispira all’opera di Franz von Stuck, Der Wachter des Paradieses, del 1889 (Villa Stuck, Monaco). Le dimensioni dei tre quadri sono uguali.

 

giovedì 8 maggio 2014

Restauro dell'oratorio Le Valli / Materiali 3

Andrea Papi Progetto Le Valli 
Seconda fase: Conservare la memoria 
MATERIALI / 3
ORATORIO LE VALLI - Materiali per un restauro 

Dopo il Sentiero dell'architettura rurale (vedi  Materiali /1   -  Materiali /2 ) e l'estratto della Video intervista, continuiamo la pubblicazione del materiale esposto alla mostra Conservare la memoria

Il Restauro dell'oratorio è ipotesi di progetto.

L'oratorio in località Le Valli, 2008 e 2013.  Foto PLV

“L’oratorio costituisce un interessante esempio di architettura religiosa rurale "colta" e si configura come un bene culturale prezioso per il territorio di San Godenzo. L'oratorio è però di proprietà privata, si tratterebbe quindi di trovare un accordo con i proprietari che ne permetta il restauro anche in vista di un’eventuale fruizione pubblica.” (Workshop Progetto Le Valli – Giugno / Ottobre 2012).


Stato della facciata, 2008 e 2013.  Foto PLV


Particolari della copertura

Oratorio in località Le Valli. Foto PLV

 Gronda lignea con aggetto relativamente accentuato rispetto al piano di facciata (per  aumentare l’importanza dell’edificio), travicelli smensolati e scempiato composto di tavolette di legno. Il manto di copertura del tetto è realizzato in lastre di pietra.


Particolari della gronda lignea e della finestra ad occhio di bue. Foto PLV

Particolare della finestra

Esempio di finestra ad occhio di bue

 L'unica finestra nell'edificio si trova in facciata, in posizione centrata sopra la porta di accesso. Pur essendo crollato parte del muro, dalle foto se ne riconosce la tipologia ad occhio di bue.

Particolari finestra ovale ad occhio di bue. Foto PLV

Tre oratori simili nel territorio: Le Valli, La Pretella, Serignana.

Oratori in località Pretella e Serignana (prima e dopo il restauro). Foto PLV
Nel Piano strutturale comunale gli oratori di proprietà privata situati in località Le Valli e La Pretella, sono nel Sistema montano del Muraglione. L'altro, presente in località Serignana e oggetto di recente restauro, è nel Sistema pedemontano del Capoluogo.

mercoledì 26 marzo 2014

Cercando la strada dei Castelli



L'itinerario nella Valle dell'Acquacheta (ruderi di Case Castelli e Centine di Sotto) di seguito riportato è proposto da un escursionista. *

Dalla SS  67, oltrepassato il  P.sso del Muraglione direzione  S Godenzo, dopo 1200 mt  si imbocca la strada sterrata di Fiera dei Poggi, da percorrere  con attenzione per il fondo dissestato. Lasciata l’auto poco dopo l’imbocco della deviazione per Eremo, si prosegue per 4-500 mt oltre il cancello agricolo (mt 984) che sbarra ai veicoli la   discesa verso il torrente Acquacheta (S 419). Si lascia poi la strada per stradello sulla sx; questi, ben evidente, attraversa i prati di Pian Capannino. Dopo  un   secondo  sbarramento  legato all’uso zootecnico, prosegue la discesa per circa 1500 mt sino a rudere agricolo, in evidente disuso (mt 853).

 
 Ruderi Case Castelli (a sx) e Verso le Centine di sotto (a dx)
Ci si tiene sulla destra, pervenendo ad un prato in costante discesa, con una fila di vetusti ciliegi sulla sinistra: nel triangolo inferiore del prato, si ritrovano le tracce di vecchio sterrato che, piegando verso Ovest poi a Sud, giunge ai ruderi di Case Castelli (mt 794). Accanto a cio’ che rimane del piccolo nucleo, sulla dx vi sono 3 abeti rossi, con evidenti segni di strofinio animale, e la traccia -probabile- della mulattiera catastata nel 1824 (direzione Rio Acquacheta). 

 Centine di sotto (particolare ingressi, superiore e inferiore)
Si lascia il rudere a dx, si oltrepassa una confluenza di  fossi, si risale per prato oramai colonizzato, tenendosi sulla dx. In cima si ritrova un inutile  scavalco – il recinto è quasi scomparso - (prima selletta). Oltre questa vecchia recinzione cessano le evidenze di frequentazioni umane recenti od  eccessive.  Si entra in una valletta a ferro di cavallo con bella faggeta, e traccia di antico tratturo (stante la disposizione degli alberi), si oltrepassa un fosso, si  risale per qualche centinaio di metri e si perviene ad  una  seconda  sella.
Centine di sotto (vista dall'alto, lato Nord ovest) 
Si intravede il nucleo di Centine di  Sotto o Centinacce. Il vecchio sentiero, sulla dx, è occupato dai rovi, ma noi ci portiamo sulla sinistra , lungo un  fossettino, con una solitaria quercia. Di qui si sale a vista a Centinacce (mt 860). Esistono solo rari, sbiaditi bolli rossi su faggi e sull’angolo a Sud Ovest della porzione del rudere posta a monte.

Escursione facile e  godevole (h 2.30  per 6.5 KM , disl. circa 300 mt), ma senza segnalazioni ufficiali. Un aspetto poco noto della zona di Acquacheta, con segni antropici minimi nella seconda parte.) Sconsigliabile in estate per i rovi invadenti. Non disponibili fonti. Indispensabile Trekking map 1:25000. GPS Garmin Ca Castelli N 43 58 296   E11 37  892 Centine di Sotto: N 43 58 568   E 11 37 453

* Descrizione itinerario e foto a cura di Claudio Camporesi
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Sulla mappa catastale le due località di Case Castelli e Centine di Sopra (o Centinacce),  erano unite dalla Strada vicinale Dei Castelli (indicata in rosso, in corrispondenza dei ruderi citati).

Strada vicinale dei Castelli (tratto Case CASTELLI)

Strada vicinale dei Castelli (tratto CENTINE DI SOTTO)