domenica 27 settembre 2015

IO ABITO IL PAESAGGIO

L’abbandono della montagna e le possibilità attuali di ritorno

progetto le valli / quarta tappa



PODERI DI SAN GODENZO DA UN CABREO DEL XVII secolo.
Beni che erano del convento della SS. Annunziata di Firenze.

Tutte le immagini seguenti in Mostra sono su concessione del Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo.


PODERE DI SOTTO DI MONTE DI GRALLI (particolare)

 
PODERE DI SOPRA DI MONTE DI GRALLI ( particolare)
  
In località Monte di Gralli i poderi erano tre (di sotto, di mezzo e di sopra).  
Oggi un edificio in località Monte di Gralli di Sotto è stato restaurato ed adibito a Rifugio.  

Vedi anche: Monte di Gralli di Sopra  
 
MONTE DI GRALLI DI SOTTO. Foto Comune San Godenzo 1992-94


Monte di Gralli - Rifugio. Foto Progetto Le Valli 2012


Vedi foto per la località IL FORNELLO


PODERE DI MONTE FORNELLO (particolare)

Vedi foto per la località MIGLIORINA


PODERE DELLA MIGLIORINA (particolare)

Il podere di Montale Vecchio non è ben identificato, ma era confinante con il podere di Pian di Castagno (vedi foto).

PODERE DI MONTALE VECCHIO (particolare)


Pianta del podere del Coloreto, nel Comune e popolo di S. Michele a Castagno, Potesteria di Dicomano.


PODERE DEL COLORETO (particolare)

Pianta del podere di Cafaggio, popolo di Casale


PODERE DI CAFAGGIO (particolare)

giovedì 11 giugno 2015

La strada di Soagi / Materiali 6

La Strada vicinale di Soagi connette il Sentiero dell'architettura rurale con la viabilità esistente, non solo pedonale. Inizia dal Passo del Muraglione, in prossimità dell'ex casa cantoniera e termina nella Strada vicinale della Pretella. Per una buona parte coincide con il sentiero n. 6 del CAI (Muraglione - San Godenzo), ma l'ultimo tratto è abbandonato da anni.
  

Passo del Muraglione - Inizio Strada vicinale di Soagi

Nel 1836 fu aperta l'importante Via granducale (oggi Strada Statale 67 Tosco romagnola) che attraverso il Passo del Muraglione metteva in comunicazione la Val di Sieve con i paesi della Valle del Montone, che fino a Castrocaro terme / Terra del Sole erano all'interno dello Stato toscano.
Precedentemente la viabilità di valico dell'Appennino era affidata alla Strada maestra di Romagna (poi Strada provinciale pedonale) che prendeva avvio dal paese di San Godenzo e alla località Cavallino si biforcava in due direzioni. Una che "va alla Rocca San Casciano" (Strada di San Benedetto), transitava dalla Fiera dei Poggi anzichè dal Passo del Muraglione e ad Osteria nuova oltrepassava il confine del territorio comunale. L'altra direzione, la strada che "va a Premilcore" (Strada comunitativa pedonale), passava dalla località Soagi, incontrando appunto la Strada di Soagi, di cui qui trattiamo

Nella mappa seguente è visibile la Strada che va a Premilcore con l'intersezione della Strada di Soagi (non è ancora presente il tratto Passo del Muraglione - Soagi, realizzato in seguito).


Catasto Generale Toscano
 Strada comunitativa pedonale per Premilcuore nel tratto di Soagi
* click sulle foto per ingrandirle


L'area del Passo del Muraglione prima della costruzione della strada granducale e degli edifici:  


Catasto Generale Toscano
 area Soagi e Muraglione, rilievo del 1825



Il primo tratto della Strada vicinale di Soagi nel catasto novecentesco, dalla località Muraglione a Soagi:

Estratto catastale - Inizio Strada vicinale di Soagi


DAL MURAGLIONE A SOAGI


Strada vicinale di Soagi
Panorama verso Soagi di cui si intravedono le case (a sinistra)


Località Soagi
 Vista di insieme degli edifici

Edificio in località Soagi
 Foto Comune di San Godenzo, 1992


TRATTO SOAGI - LA CASINA

 
La Strada che conduce a Soagi (in rosso) nel tratto "finale" di intersezione con la Via di Premilcuore (in bianco). Catasto Generale Toscano, rilievo del 1825.


Strada vicinale di Soagi
Intersezione con la Via di Premilcuore 
 (elaborzione su CGT)



Strada vicinale di Soagi
Seccatoio per le castagne. Rudere in prossimità di Soagi


LA CASINA E IL SENTIERO DELL'ARCHITETTURA RURALE



La Strada di Soagi corrisponde al Sentiero n° 6 del CAI fino ad un incrocio, dove continua nel sentiero 6B/CAI.

Strada vicinale di Soagi
Incrocio sentieri CAI


Girando a destra e proseguendo per il 6/CAI si arriva al Sentiero dell'architettura rurale in prossimità della località La Casina.


Località La Casina
L'arco di entrata della casa. Rudere


Proseguiamo però per la Strada vicinale di Soagi (6B/CAI) fino alla località Querceti.


Strada vicinale di Soagi
Tratto interessato da frana nei pressi di Querceti





Località Querceti. Ruderi


IL TRATTO PERDUTO DELLA STRADA DI SOAGI

In località Querceti il tracciato della Strada di Soagi si perde nella vegetazione, ma  il sentiero 6B/CAI continua, fino ad arrivare alla Vicinale della Pretella (vedi  La variante di Querceti / Materiali 5 ).

Proviamo a ripercorrere l'ultimo tratto della Strada vicinale di Soagi, dalla località Querceti fino alla Strada vicinale della Pretella. Nella carta catastale vediamo il tracciato originario arrivare prima delle case di Pretella (da San Godenzo).

Strada vicinale di Soagi
Da Querceti alla Vicinale della Pretella


Trattandosi di percorso abbandonato da tempo e pertanto non più facilmente leggibile, le immagini seguenti sono presentate come ipotesi.




Strada vicinale di Soagi
Muro a secco di contenimento nei pressi della località Querceti


Strada vicinale di Soagi
Lungo tratto in pendenza 



Strada vicinale di Soagi
Panorama. Si intravedono le case in località Pretella (a sinistra in basso)



Strada vicinale della Pretella 
Innesto della Strada vicinale di Soagi (a destra)


Raggiunta la Strada vicinale della Pretella abbiamo la possibilità di raggiungere San Godenzo, Castagno d'Andrea e il Valico dei Tre Faggi. Video La strada antica della Pretella.



venerdì 10 aprile 2015

La variante di Querceti / Materiali 5

STRADA VICINALE DI SOAGI, prima parte
Tratto a valle: La variante di Querceti 
 

Località Querceti. Panorama sul Falterona
Foto: Progetto Le Valli


Continuiamo l'analisi della viabilità (Materiali/1) che permette di raggiungere il Sentiero dell'architettura rurale (Materiali/2) da varie direzioni.

Abbiamo visto le Strade vicinali di Mont'a Onda e della Pretella (Materiali/4; video La Strada antica della Pretella). La terza e ultima delle Strade vicinali che interessano il Sentiero dell'architettura rurale è quella di Soagi che lo incrocia nei pressi della località La Casina e lo collega con il Passo del Muraglione, il Valico dei Tre faggi e Castagno d'Andrea. 

Alla fine degli anni '80 è stato realizzato un tracciato che permette di raggiungere, dal termine della vicinale della Pretella, la località Querceti. Qui si ricongiunge alla Strada vicinale di Soagi ed è di fatto una variante al primo tratto originale della strada, non più  praticabile.
La strada di Soagi, con il percorso in variante è parte del Sentiero delle Foreste Sacre nella tappa San Benedetto in Alpe - Il Castagno d'Andrea.

Querceti offre un panorama aperto sul massiccio del Monte Falterona e sono visibili alcuni castagni secolari a monte dei ruderi di una abitazione ormai illeggibile.

Sono qui presentate foto di periodi diversi che testimoniano l'edificio che si trovava a Querceti.
Nel tratto in variante considerato era presente anche La Casetta del Podere di Val di Vinco.  



I QUERCETI

La casa di Querceti nel 1974 - Particolare della facciata
Foto: Progetto Le Valli

La casa di Querceti nel 1988 - Particolare del lato destro e della facciata
Foto: Progetto Le Valli


Rovine della casa di Querceti nel 2015
Foto: Progetto Le Valli

    
 LA CASETTA DI VAL DI VINCO

Sul percorso sono presenti anche i ruderi della Casetta del Podere di Val di Vinco.
Da notare la regolarità delle file e delle pietre che componevano le mura dell'edificio, ancora parzialmente visibili. Ciò fa pensare che questa parte dell'edificio corrisponde a quello rilevato catastamente nel 1825.   



La Casetta - Podere di Val di Vinco. Apertura a monte.
Foto: Progetto Le Valli, 2015


La Casetta - Podere di Val di Vinco. Muratura laterale.
Foto: Progetto Le Valli, 2015

La Casetta - Podere di Val di Vinco nel 1988
Foto: Progetto Le Valli



mercoledì 7 gennaio 2015

Un percorso nel mondo del castagno


Il mulino ad acqua, la marroneta, il seccatoio



Quest’anno la Condotta Slow Food Mugello-Levante Fiorentino ha dedicato il suo Terra Madre Day ai castanicoltori del Mugello che a causa di una serie di condizioni sfavorevoli (parassiti, condizioni meteo ecc...), negli ultimi anni hanno visto ridursi notevolmente la quantità di castagne raccolte.

Il 14 dicembre a San Godenzo è stato visitato il mulino ad acqua di San Bavello, percorso il sentiero natura del Parco delle Foreste Casentinesi la Civiltà del Castagno ed infine sono stati degustati i buoni prodotti del bosco all'osteria Il Rifugio di Castagno d'Andrea.



MULIN NUOVO in località San Bavello 


Noto anche come Mulino Ciucchi, risalente alla fine dell'800, ma già presente nel catasto leopodino con la denominazione Mulin Novo.  
E' l'unico mulino ad acqua ancora in funzione nel comune di San Godenzo.


Mulin Nuovo visto dalla SS 67 del Muraglione. Foto primi anni '90 
(Piano strutturale Comune di San Godenzo)

  
 
 L'entrata del mulino in occasione della visita (a sinistra) e la parte tergale verso la gora (a destra)

Il mulino a ruota orizzontale, come il Mulin Nuovo, è azionato dalla caduta dell'acqua sulle pale (cucchiai) che, sotto la spinta della forza idraulica entrano in movimento e fanno ruotare, attraverso l'asse verticale di collegamento, la macina superiore su quella inferiore (dormiente), determinando la frantumazione delle castagne secche e la loro riduzione in farina. 


Nelle due foto sottostanti si vedono dei pezzi squadrati in legno di quercia lasciati a stagionare nella gora (a sinistra: prima dell'afflusso dell'acqua - a destra: ricoperti dall'acqua). Una volta induriti saranno utilizzati per la costruzione delle pale della ruota (ritrecine).



                                  


Opere di canalizzazione del torrente Godenzo che portano l'acqua al Mulin Nuovo.


 Il mulino e la gora tra il torrente e la strada (estratto catastale)

 

 

L'acqua necessaria a muovere la ruota idraulica del mulino (ritrecine) è deviata dal torrente Godenzo tramite una canalizzazione (gora) e raccolta in un invaso (bottaccio) costruito a monte dell'edificio



Inizio del canale dove è deviata l'acqua del torrente Godenzo



L'acqua che confluisce nella gora è regolata da una paratoia


Particolare del tamburo in legno su cui si arrotola la catena dell'argano per il sollevamento della paratoia (sopra).
  




Particolari della gora che porta acqua come forza motrice al mulino (sopra).



Bottaccio dove l'acqua si raccoglie prima di entrare all'interno del condotto (sopra).


Dal bottaccio, regolata con paratoie, l'acqua confluisce in un condotto in forte pendenza e sbocca, acquistando forza, direttamente sulle pale del ritrecine. Il condotto è dotato di un sistema di chiusura-apertura azionato direttamente dal vano di macinatura per regolare l'afflusso o il deflusso dell'acqua.



Condotto - ex Mulino di Serignana di Sotto (o Mulino Calabri)



Apertura di fuoriuscita dell'acqua nel torrente, dopo aver azionato il ritrecine (sotto).
 



L'interno del mulino 




Entrata e ambiente delle macine (sopra).


Altri mulini nel comune di San Godenzo (non più in funzione)



Ex mulino di Serignana di Sotto

Molino di Serignana di Sotto, lato dove era presente il bottaccio (foto sopra).


Ex mulino di Osteria Nova

Ex mulino di Castagneto - foto anni '90
(Piano strutturale Comune di San Godenzo)


IL SECCATOIO

Il seccatoio (o metato) è un edificio in pietra, destinato alla essiccazione delle castagne.





Seccatoio ancora in funzione a Castagno d'Andrea (sopra).



Seccatoio nella marroneta attraversata dal sentiero La civiltà del Castagno (sopra)


LA MARRONETA





Le marronete visitate durante il percorso si trovano sul sentiero natura La Civiltà del Castagno, che parte dal paese di Castagno d'Andrea.
 


Sentiero natura La civiltà del Castagno - Le Razzaie

Le Razzaie, toponimo di una zona dove insiste un singolare affioramento argilloso: qui gli alberi stentano a crescere determinando così un bel punto panoramico (foto sopra).