sabato 30 marzo 2019

Un rito tra Carnevale e Quaresima

 Il Cecco a Castagno d'Andrea


Una festa antica tra la fine del Carnevale e l'inizio della Quaresima che si è riprodotta fino ad oggi a Castagno d'Andrea, tra interruzioni e riprese, con grande partecipazione della popolazione.

Come riferimento artistico riporto il quadro di Bruegel La lotta tra il Carnevale e la Quaresima dove nella piazza di un paese è messo in scena  un combattimento simbolico tra i due. Il Carnevale ha uno spiedo con polli infilzati mentre la Quaresima avanza trainata su un carretto e impugna una pala con due aringhe.


Pieter Bruegel il Vecchio, Lotta tra il Carnevale e la Quaresima (part.), 1559


Il Cecco è descritto così nell'importante ricerca antropologica di Paola Tabet (1) su Castagno:
Tra i tipici riti carnevaleschi con valore eliminatorio fino al 1960 si faceva un fantoccio, chiamato "Cecco", che rappresentava il Carnevale. Veniva fatto il primo giorno di Quaresima, portato in processione per il paese su un barroccio o ciuco e poi portato con gran corteo di gente, specie uomini mascherati (da Prete, Dottore, ecc.) che bevevano e mangiavano, fin fuori del paese a certe balze." Gli facevano fare testamento: - Prometti e lascia detto che un altr'anno sia migliore, che venga più ricco. Poi gli davano fuoco e lo buttavano giù dalle balze e gli uomini gli dicevano: - Povero Cecco, ci lascia ci lascia ! Oh Dio, i mmi Cecco, o povero i mmi Cecco ! E' morto i mmi Cecco ! Guardate dò l'hanno buttato.  Andatelo a riprendere ! - e urli ! ". " Gli veniva messa in tasca un'aringa che significa la Quaresima e vuol dire: - guarda cosa ci lasci. - " A volte il fantoccio veniva buttato giù dal ponte nel torrente. Organizzatore della festa era per molti anni uno dei migliori novellatori del paese " il povero Braciola ", che passava due tre giorni a fare il pupazzo e lo vestiva con i propri abiti. La partecipazione più attiva pare fosse sempre maschile: gli uomini si mascheravano, si ubriacavano, dicevano e facevano buffonate. Ogni anno la festa cambiava per qualche particolare, modi e luoghi del trasporto, scherzi, ecc. (2)



Da Le Prata al Borgo

 

Il Cecco - Edizione 2019

Gli abitanti distinguono quattro nuclei del paese, quello più vecchio in alto, uno formato ora principalmente da una serie di case popolari e che occupa l'entrata del paese, l'attuale centro detto il "Borgo" e infine il nucleo estremo, considerato dagli abitanti stessi come un po' staccato dal paese, detto "Le Prata"... Nell'insieme al Borgo si concentrano sempre più anche i servizi (botteghe, ecc.) lasciando decisamente al margine il vecchio centro e ancor più Le Prata; ma questo per Le Prata è sempre stato, e ve n'è traccia in una larvata ostilità da parte degli altri tre nuclei riuniti, ostilità che si esprime anche nel blasone popolare "terra baiocca" dato alle Prata e in una maggiore coesione degli abitanti delle Prata tra loro. (3)


Catasto Generale Toscano, rilievo del 1824-25 (estratto)


Catasto Generale Toscano, rilievo del 1824-25 (estratto)


Castagno d'Andrea, Località Le Prata di Sopra


Il Cecco - Edizione 2017

Il Cecco - Edizione 2017

E' ricostruito a memoria sull'azione scenica... senza ogni ripensamento... Cecco semplicemente era l'evento più atteso nel cuore dell'inverno, il momento magico... Che venisse da molto lontano negli anni lo mostrava la preparazione e il rito sempre uguale... L'origine di Cecco non è dato di conoscerla, anche se almeno su un punto si può andare sul sicuro affermando che non è un fenomeno d'importazione... (4).

 Il Cecco - Edizione 2016

In caso di maltempo, nell'impossibilità di raggiungere il Ponte dei Ciliegi, il rogo del fantoccio di Cecco avviene al Borgo.


Il Cecco - Edizione 2019

Il dottore

La visita del moribondo.


Il Cecco - Edizione 2019 e 2017


Il processo


Dopo che sono intervenuti gli avvocati della difesa e dell'accusa il giudice emette la sentenza.



 
 Il Cecco - Edizione 2017 e 2019

 

 

Al ponte dei Ciliegi


Catasto Generale Toscano, rilievo del 1824-25 (estratto)



Castagno d'Andrea, Località Ciliegi


 Il corteo giunge infine al Ponte dei Ciliegi dove viene dato fuoco al fantoccio di Cecco.

 
Il Cecco - Edizione 2017


Sul Funerale di Cecco vedi anche quanto realizzato dall'Associazione Culturale La Leggera.

Note: 
  1. Paola Tabet, "C'era una volta" Rimosso e immaginario in una comunità dell'Appennino toscano,   Rimini-Firenze 1978.
  2.  Ibid, p.39
  3.  Ibid, pp. 3-4
  4.  Enrico Boni, Il funerale di Cecco, 2009


3 commenti:

  1. interessantissimo, come sempre. grazie andrea, sandro

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  2. Una tradizione popolare bellissima da far conoscere e divulgare.

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  3. Quante cose belle , sconosciute a tanti, del nostro paese.

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