giovedì 5 giugno 2014

La cappella e i dipinti

Nella cappella secentesca dei Combattenti a Pelago si trovano due grandi quadri, opera di Andrea Papi, che raffigurano la doppia immagine di un angelo. Furono dipinti, per essere collocati all'interno della cappella dedicata ai caduti della Prima guerra mondiale, in occasione della mostra Pelago 1990 un progetto, tenutasi nell'ambito del Piano di recupero del centro storico.


La facciata della cappella secentesca Sarchi oggi dei Combattenti della guerra 1915-18, in una foto prima del restauro (a sinistra) e in un particolare (a destra) che evidenzia il portale con timpano architravato con ai lati due piccole finestre rettangolari e il rosone centrale.

  
Le due opere raffigurano un angelo ripreso a figura intera e un particolare ingrandito che ne evidenzia il volto. La collocazione delle tele in modo speculare sulle due pareti laterali della cappella, è in stretta relazione con le fasce di cornici in legno sottostanti, contenenti le foto dei soldati di Pelago caduti nella Prima guerra mondiale.
 



Andrea Papi,“ Per amor di costei ch’al sol vi diede” (a sinistra), olio su tela e “Luce de l’Armi” (a destra), acrilico e resina su tela. Entrambe le tele misurano cm. 238 x 176 e sono state realizzate nell'anno 1990.


Le iscrizioni che danno il titolo alle opere, Per amor di costei ch’al sol vi diede  e Luce de l’Armi, sono tratte da due poesie di Leopardi (All'Italia) e Carducci (Bicocca di San Giacomo). Furono inserite nel periodo della dedica della cappella ai Caduti della Grande guerra e recentemente ricollocate.

 





L'angelo, il soggetto dipinto da Andrea Papi nelle due tele, si ispira all’opera di Franz von Stuck, Der Wachter des Paradieses, del 1889 (Villa Stuck, Monaco). Le dimensioni dei tre quadri sono uguali.

 

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