Il Cecco a Castagno d'Andrea
Una festa antica tra la fine del Carnevale e l'inizio della Quaresima che si è riprodotta fino ad oggi a Castagno d'Andrea, tra interruzioni e riprese, con grande partecipazione della popolazione.
Come riferimento artistico riporto il quadro di Bruegel La lotta tra il Carnevale e la Quaresima dove nella piazza di un paese è messo in scena un combattimento simbolico tra i due. Il Carnevale ha uno spiedo con polli infilzati mentre la Quaresima avanza trainata su un carretto e impugna una pala con due
aringhe.
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Pieter Bruegel il Vecchio, Lotta tra il Carnevale e la Quaresima (part.), 1559 |
Il
Cecco è descritto così nell'importante ricerca antropologica di Paola Tabet (1) su Castagno:
Tra i tipici riti carnevaleschi con valore eliminatorio fino al 1960
si faceva un fantoccio, chiamato "Cecco", che rappresentava il
Carnevale. Veniva fatto il primo giorno di Quaresima, portato in processione per
il paese su un barroccio o ciuco e poi portato con gran corteo di
gente, specie uomini mascherati (da Prete, Dottore, ecc.) che bevevano e
mangiavano, fin fuori del paese a certe balze." Gli facevano
fare testamento: - Prometti e lascia detto che un altr'anno sia
migliore, che venga più ricco. Poi gli davano fuoco e lo buttavano giù
dalle balze e gli uomini gli dicevano: - Povero Cecco, ci lascia ci
lascia ! Oh Dio, i mmi Cecco, o povero i mmi Cecco ! E' morto i mmi Cecco !
Guardate dò l'hanno buttato. Andatelo a riprendere ! - e urli ! ". " Gli
veniva messa in tasca un'aringa che significa la Quaresima e vuol dire:
- guarda cosa ci lasci. - " A volte il fantoccio veniva buttato giù dal
ponte nel torrente. Organizzatore della festa era per molti anni uno
dei migliori novellatori del paese " il povero Braciola ", che passava
due tre giorni a fare il pupazzo e lo vestiva con i propri abiti. La
partecipazione più attiva pare fosse sempre maschile: gli uomini si
mascheravano, si ubriacavano, dicevano e facevano buffonate. Ogni anno
la festa cambiava per qualche particolare, modi e luoghi del trasporto,
scherzi, ecc. (2)
Da Le Prata al Borgo
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Il Cecco - Edizione 2019 |
Gli
abitanti distinguono quattro nuclei del paese, quello più vecchio in
alto, uno formato ora principalmente da una serie di case popolari e che
occupa l'entrata del paese, l'attuale centro detto il "Borgo" e infine
il nucleo estremo, considerato dagli abitanti stessi come un po'
staccato dal paese, detto "Le Prata"... Nell'insieme al Borgo si
concentrano sempre più anche i servizi (botteghe, ecc.) lasciando
decisamente al margine il vecchio centro e ancor più Le Prata; ma questo
per Le Prata è sempre stato, e ve n'è traccia in una larvata ostilità
da parte degli altri tre nuclei riuniti, ostilità che si esprime anche
nel blasone popolare "terra baiocca" dato alle Prata e in una maggiore
coesione degli abitanti delle Prata tra loro. (3)
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Catasto Generale Toscano, rilievo del 1824-25 (estratto) |
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Catasto Generale Toscano, rilievo del 1824-25 (estratto) |
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Castagno d'Andrea, Località Le Prata di Sopra |
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Il Cecco - Edizione 2017 |
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Il Cecco - Edizione 2017 |
E'
ricostruito a memoria sull'azione scenica... senza ogni ripensamento...
Cecco semplicemente era l'evento più atteso nel cuore dell'inverno, il
momento magico... Che venisse da molto lontano negli anni lo mostrava la
preparazione e il rito sempre uguale... L'origine di Cecco non è dato
di conoscerla, anche se almeno su un punto si può andare sul sicuro
affermando che non è un fenomeno d'importazione... (4).
Il Cecco - Edizione 2016
In caso di maltempo, nell'impossibilità di raggiungere il
Ponte dei Ciliegi, il rogo del fantoccio di Cecco avviene al
Borgo.
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Il Cecco - Edizione 2019 |
Il dottore
La visita del moribondo.
Il Cecco - Edizione 2019 e 2017
Il processo
Dopo che sono intervenuti gli avvocati della difesa e dell'accusa il giudice emette la sentenza.
Il Cecco - Edizione 2017 e 2019
Al ponte dei Ciliegi
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Catasto Generale Toscano, rilievo del 1824-25 (estratto) |
Castagno d'Andrea, Località Ciliegi
Il corteo giunge infine al Ponte dei Ciliegi dove viene dato fuoco al fantoccio di Cecco.
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Il Cecco - Edizione 2017 |
Sul
Funerale di Cecco vedi anche quanto realizzato dall'Associazione Culturale
La Leggera.
Note:
- Paola Tabet, "C'era una volta" Rimosso e immaginario in una comunità dell'Appennino toscano, Rimini-Firenze 1978.
- Ibid, p.39
- Ibid, pp. 3-4
- Enrico Boni, Il funerale di Cecco, 2009