Il mulino ad acqua, la marroneta, il seccatoio
Quest’anno
la Condotta Slow Food Mugello-Levante Fiorentino ha dedicato il suo Terra
Madre Day ai castanicoltori del Mugello che a causa di una serie di
condizioni sfavorevoli (parassiti, condizioni meteo ecc...), negli ultimi anni
hanno visto ridursi notevolmente la quantità di castagne raccolte.
Il 14 dicembre a San Godenzo è
stato visitato il mulino ad acqua di San Bavello, percorso il sentiero natura del Parco delle Foreste Casentinesi la Civiltà del Castagno ed infine sono stati degustati i buoni prodotti del bosco all'osteria Il Rifugio di Castagno d'Andrea.
MULIN NUOVO in località San Bavello
Noto anche come Mulino Ciucchi, risalente alla fine dell'800, ma già presente nel catasto leopodino con la denominazione Mulin Novo.
E' l'unico mulino ad acqua ancora in funzione nel comune di San Godenzo.
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Mulin Nuovo visto dalla SS 67 del Muraglione. Foto primi anni '90
(Piano strutturale Comune di San Godenzo)
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L'entrata del mulino in occasione della visita (a sinistra) e la parte tergale verso la gora (a destra)
Il mulino a
ruota orizzontale, come il Mulin Nuovo, è azionato dalla caduta dell'acqua sulle pale (cucchiai) che, sotto la spinta della forza idraulica entrano in movimento
e
fanno ruotare, attraverso l'asse verticale di collegamento, la macina
superiore su quella inferiore (dormiente), determinando la
frantumazione delle castagne secche e la loro riduzione in farina.
Nelle due foto sottostanti si vedono dei pezzi squadrati in legno di quercia lasciati a stagionare nella gora (a sinistra: prima dell'afflusso dell'acqua - a destra: ricoperti dall'acqua). Una volta induriti saranno utilizzati per la costruzione delle pale della ruota (ritrecine).
Opere di canalizzazione del torrente Godenzo che portano l'acqua al Mulin Nuovo.
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Il mulino e la gora tra il torrente e la strada (estratto catastale) |
L'acqua necessaria a muovere la ruota idraulica del mulino (ritrecine) è deviata dal
torrente Godenzo tramite una canalizzazione (gora) e raccolta in un invaso (bottaccio) costruito a monte dell'edificio.
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Inizio del canale dove è deviata l'acqua del torrente Godenzo |
L'acqua che confluisce nella gora è regolata
da una paratoia
Particolare del tamburo in legno su cui si arrotola la catena dell'argano per il sollevamento della paratoia
(sopra).
Particolari della gora che porta acqua come forza motrice al mulino (sopra).
Bottaccio dove l'acqua si raccoglie prima di entrare all'interno del condotto (sopra).
Dal bottaccio, regolata
con paratoie, l'acqua confluisce in un condotto in forte pendenza e sbocca,
acquistando forza, direttamente sulle pale del ritrecine. Il condotto è dotato di un sistema di chiusura-apertura azionato direttamente
dal vano di macinatura per regolare l'afflusso o il deflusso dell'acqua.
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Condotto - ex Mulino di Serignana di Sotto (o Mulino Calabri) |
Apertura di fuoriuscita dell'acqua nel torrente, dopo aver azionato il ritrecine (sotto).
L'interno del mulino
Entrata e ambiente delle macine (sopra).
Altri mulini nel comune di San Godenzo (non più in funzione)
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Ex mulino di Serignana di Sotto |
Molino di Serignana di Sotto, lato dove era presente il
bottaccio (foto sopra).
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Ex mulino di Osteria Nova |
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Ex mulino di Castagneto - foto anni '90 |
(Piano strutturale Comune di San Godenzo)
IL SECCATOIO
Il seccatoio (o
metato) è un edificio in pietra, destinato alla essiccazione delle castagne.
Seccatoio ancora in funzione a Castagno d'Andrea (sopra).
Seccatoio nella marroneta attraversata dal sentiero La civiltà del Castagno (sopra).
LA MARRONETA
Le marronete visitate durante il percorso si trovano sul sentiero natura
La Civiltà del Castagno, che parte dal paese di Castagno d'Andrea.
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Sentiero natura La civiltà del Castagno - Le Razzaie |
Le Razzaie, toponimo di una zona dove insiste un singolare
affioramento argilloso: qui gli alberi stentano a crescere determinando
così un bel punto panoramico (
foto sopra).