→ Questo post e il prossimo non riguardano il territorio di San Godenzo del quale normalmente scrivo su questo blog. Sono stati invece presi in considerazione due paesi abbandonati da anni che si trovano nella Valle del Santerno, nel comune di Firenzuola, in provincia di Firenze. Normalmente su questo blog si da testimonianza del passato per non perdere la memoria di luoghi che piano piano scompaiono. In questo caso è in corso su entrambi i paesi un progetto di recupero, anche se con finalità diverse tra loro. E' utile osservare e seguire queste esperienze, come esempi concreti nell'ampio dibattito sulle reali possibilità di riabitare i numerosi edifici abbandonati sparsi sull'Appennino.
Il primo dei due articoli riguarda Castiglioncello, il secondo sarà dedicato a Brento Sanico. Due paesi abbandonati da una sessantina d'anni e ormai ridotti in rovina, ma che sono oggi diventati oggetto di progetti finalizzati al recupero degli edifici.
Per Castiglioncello si prevede, anche se al momento sembra interessare solo una parte del paese che non comprende il nucleo dove si trovava la chiesa, una rinascita con finalità di tipo esclusivamente turistico, con la creazione di un nuovo Borgo che comprende il recupero/restauro di alcuni edifici, non è chiaro se anche con la costruzione di nuovi. A Brento Sanico, come vedremo nel prossimo articolo, si sta operando per riuscire a recuperare varie case e restaurare la chiesa con la finalità di far ritornare il Paese ad essere nuovamente abitato.
Nei progetti c'è una differenza fra le due operazioni. Il recupero del Borgo riguarda prevalentemente i luoghi fisici con il fine di esaltare le valenze turistiche. Il Paese non comprende solo gli edifici, ma presuppone un'intera comunità che lo abita.
"Veduta di Castiglioncello che Franco Marinelli disegnò sul posto il dì 31 luglio 1789."
CASTIGLIONCELLO è un paese costruito su un crinale che domina la valle a sinistra del fiume Santerno, tra la Toscana e l’Emilia Romagna. Ha una storia molto antica, sappiamo che fu possesso degli Alidosi fin dal 1107, poi degli Ubaldini che controllavano i commerci. Nel 1372 divenne dominio fiorentino. Si trovava lungo la Via Maestra che da Firenzuola conduce a Castel del Rio e di là a Imola presso quello che era il confine del Granducato di Toscana con lo Stato Pontificio. Fu sede di una dogana di frontiera di terza classe dipendente da Piancaldoli.
Nella seconda metà del settecento il tratto di strada da Cà Maggiore a Castiglioncello divenne una Via dirupata impraticabile, tanto che nel 1789 fu necessario trasferire la dogana. Fu costruita a Moraduccio al confine del Granducato, a destra del Santerno sulla Strada Maestra d'Imola che va a Firenzuola. Venne così a cadere l’importanza strategica di Castiglioncello che rimase fuori dai percorsi commerciali.
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Elaborazione da: Catasto Generale Toscano |
Nella pianta sopra si vede l’abitato che si sviluppa lungo l’asse corrispondente all’antica strada che attraversava il paese provenendo da Firenzuola verso Castel del Rio. Nella parte verso sud (a sinistra) si trova una cappella dedicata alla Madonna del Poggio, poi edifici agricoli e case. Nella parte verso nord (a destra) nel nucleo del paese ci sono quelli che erano gli edifici abitativi e la chiesa dei SS. Giovanni e Paolo.
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Castiglioncello, foto storica dal sito di ARKLAB (1) |
Nella foto sopra, con una veduta opposta alla pianta precedente, a sinistra è evidente il nucleo con la chiesa e le abitazioni. In posizione semicentrale, verso destra, è presente un edificio verosimilmente abitativo (vedi foto sotto), seguono altre costruzioni tra cui un altro in posizione isolata. Nella foto non è visibile l'ultima costruzione del paese verso Firenzuola, la cappella.
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Castiglioncello, fotogramma da film (2), 1969 |
Le foto sopra e sotto riprendono lo stesso edificio da angolazioni diverse, a cinquant'anni di distanza. Nella foto sotto è visibile, in direzione sud, anche un'altra costruzione di modeste dimensioni, non di tipo abitativo.
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Castiglioncello, foto Progetto Le Valli, 2022 |
La foto sotto mostra gli ultimi edifici presenti in direzione sud, si intravede in fondo la cappella della Madonna del Poggio.
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Castiglioncello, foto Progetto Le Valli, 2022 |
Si può affermare che Castiglioncello come paese ha cessato di esistere sessant'anni fa, con gli ultimi abitanti che si sono trasferiti in altri luoghi. E così anche gli edifici che lo componevano sono oggetto di un pesante degrado dovuto a mancanza di manutenzione a causa dell'abbandono e sono vicini a scomparire.
Nel 1969 nel paese di Castiglioncello, ormai già abbandonato da alcuni anni è stato girato il film Flashback (nota 2).
→ Quest'anno sono iniziati i lavori relativi al progetto Borgo di Castiglioncello che prevede il recupero di alcuni edifici ad uso turistico. Per i dettagli vedi link alla nota 1.
Continuiamo con l'osservazione di quel che è rimasto dell'abitato. Nella foto sotto, il nucleo di Castiglioncello, attraversato dalla strada principale che portava alla Chiesa.
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Castiglioncello, foto storica Comune di Firenzuola |
Un altro scorcio verso il nucleo centrale e la strada che attraversava il paese.
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Castiglioncello, foto V. Baldoni, 1993 (3) |
Particolari dell'antica strada che attraversava in posizione centrale il paese.
Foto Progetto Le Valli, 2022
La strada in direzione nord verso la chiesa.
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Foto Massimo Mordini, 2006 ca. |
Particolare di una finestra in pietra di un edificio lungo la strada.
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Foto Progetto Le Valli, 2022 |
Le immagini successive mostrano il paese quando ancora le case erano riconoscibili. Nella seconda, di epoca posteriore, si nota chiaramente che è già avvenuto il crollo del tetto di vari edifici.
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Castiglioncello, fotogramma da film (2), 1969 |
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Castiglioncello, anni successivi alla foto sopra |
Un particolare dell'edificio in posizione centrale nelle foto precedenti.
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Castiglioncello, foto V. Baldoni, 1993 (3) |
(1) ARKLAB Studio di Architettura
presente su youtube in versione integrale ma sottotitolato in lingua turca
(3) Dal volume di L. Raspanti, Pietre Vive, 1993